Cos'è l'UAAR
Presidenti onorari: Laura Balbo – Carlo Flamigni – Dànilo Mainardi – Piergiorgio Odifreddi – Pietro Omodeo – Floriano Papi – Valerio Pocar – Sergio Staino
L'UAAR è l'unica associazione nazionale di non credenti, con circoli locali in oltre quaranta province e referenti in altre.
Dal 1991 ci battiamo per il riconoscimento dei diritti e della dignità di atei e agnostici, per la valorizzazione delle filosofie incredule e per la promozione della laicità in Italia. Pubblichiamo il bimestrale l'Ateo e incentiviamo la diffusione della cultura scientifica (abbiamo portato per primi in Italia i Darwin Day). Dal 2007 siamo Associazione di Promozione Sociale riconosciuta dal Ministero.
Scopi sociali
- Diritti e dignità dei non credenti
- In Italia non tutti godono di pari diritti. I matrimoni civili sono spesso celebrati frettolosamente e in sale non consone. Solo pochi Comuni sono attrezzati con forni crematori e sale del commiato per i funerali non religiosi. I crocifissi marcano aule scolastiche e di giustizia, uffici pubblici, ospedali. La televisione pubblica offre larghissimo spazio alla visione del mondo cattolica e praticamente nessuno a quella atea e agnostica. I bambini e ragazzi che a scuola non seguono l'ora di religione hanno raramente valide alternative, ma più spesso sono relegati in altre classi o nel corridoio. Spesso la discriminazione arriva anche al posto di lavoro, obbligando a nascondere il proprio orientamento filosofico al pari di quello sessuale.
- Valorizzazione delle filosofie incredule
- Da Epicuro ai giorni nostri la ricerca filosofica non credente ha dato ampi contributi al pensiero occidentale—basti pensare alla tolleranza religiosa e alla separazione tra Stato e Chiesa, che non si sono certo sviluppate grazie alle gerarchie religiose. Ciò nonostante, atei e agnostici sono spesso a tutt'oggi considerati edonisti, nichilisti e privi di valori. Crediamo che l'etica non abbia un fondamento divino ma umano, che non sia fissa ma mutevole, e che vada ricercata con razionalità e rispetto delle altrui posizioni.
- Laicità dello Stato
- Lo Stato che vorremmo non dovrebbe vietare le religioni o incentivare l'ateismo, come molti ci imputano, ma trattare tutti i cittadini allo stesso modo e rispettare le loro convinzioni in materia spirituale e filosofica. Vorremmo uno Stato che consideri i cittadini non bambini ma donne e uomini maturi, capaci di prendere consapevolmente le loro scelte anche sui temi più importanti—aborto, fine vita, vita affettiva e sessuale—e che non imponga a tutti una determinata visione del mondo, anche se maggioritaria.